Tende a ripresentarsi ciclicamente anche dopo aver risolto il problema con trattamento farmacologico. Nella maggioranza dei casi la cistite è causata dalla proliferazione di batteri all’interno della vescica, principalmente Escherichia coli, un batterio naturalmente presente nell’intestino umano e che nelle corrette quantità non causa alcun problema. Quando E. coli migra dall’intestino alle vie urinarie fino ad arrivare alla vescica, aderisce all’ “uro-epitelio” (cellule che compongono lo strato interno della vescica) attraverso strutture specifiche della sua membrana dette “fimbrie”, simili a lunghe braccia con le quali il batterio si ancora alle cellule. Una volta saldi alla vescica, i batteri iniziano a moltiplicarsi e a generare l’ infezione con i sintomi che ne conseguono (bruciore, prurito, dolore durante la minzione, febbre, urine opache ecc).

Le cause

Le cause scatenanti della cistite sono varie e da ricercare in diversi fattori come alimentazione, rapporti sessuali, scompensi ormonali o menopausa ecc. Essa è molto più comune nelle donne (25-35%) rispetto agli uomini (1-2%) a causa di motivi anatomici. L’uretra, ovvero il condotto da cui fuoriesce l’urina e che collega la vescica con i genitali esterni, è molto più breve nella donna rispetto all’uomo. Ciò rende più semplice la risalita dei batteri dai genitali esterni.

E’ possibile ridurre l’incidenza della cistite attraverso alcune buone pratiche che limitano la migrazione dei batteri dall’intestino alla vescica. Bere molta acqua e mantenere una buona regolarità intestinale è importante. Inoltre, la pulizia ed il lavaggio dei genitali è spesso un punto critico nell’origine delle infezioni delle vie urinarie, per cui curare l’igiene intima soprattutto durante i mesi estivi ed i cicli mestruali è essenziale per ridurre il rischio di cistite. Infine, mantenere un buon equilibrio della flora batterica intestinale riduce il rischio di migrazione di patogeni in vescica.

La soluzione

La gestione della cistite deve porsi 3 obiettivi:

  • Impedire ai batteri di aderire alla vescica.

  • Causare la morte cellulare dei batteri che causano l’infezione.

  • Promuovere l’allontanamento dei batteri tramite l’urina.

Alcune sostanze sono note per la loro azione “antiadesiva”. Ne sono un esempio le pro-antocianidine (PAC) del mirtillo rosso e il D-Mannosio (uno zucchero semplice che compone alcune strutture vegetali). Essi infatti causano la deformazione delle fimbrie di E.coli, impedendo a quest’ultimo di aderire all’uro-epitelio e proliferare. L’uva ursina ha dimostrato capacità “antibatterica”, è in grado infatti di portare alla morte dei batteri privandoli della capacità di svolgere le loro attività vitali. Gramigna e Orthosiphon sono estratti erbali che svolgono azione “diuretica”. Sono infatti capaci, insieme all’assunzione di acqua, di stimolare lo svuotamento vescicale al fine di eliminare con l’urina anche i batteri che causavano l’infezione.

Bibliografia

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  • Use of d-mannose in prophylaxis of recurrent urinary tract infections (UTIs) in women. Silvio Altarac and Dino Papeš.
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  • Prophylactic Effect Of Uva-E In Women With Recurrent Cystitis: A Preliminary Report Bertilla Larson Aino Jonasson.
  • Studies on diuretic and hypouricemic effects of Orthosiphon stamineus methanol extracts in rats. O.M. Arafata, S.Y. Tham.